domenica 16 gennaio 2011

Pensierini - Comicità garbata


""Un sano erotismo e' come dire una bella dentiera", spiegava Ennio Flaiano. (...) Solo Flaiano potrebbe far giustizia della "risata gentile" (variazione sul tema "la comicita' garbata") invocata da Paolo D'Agostini su Repubblica. Noi abbiamo perso le speranze, non se ne puo' più di sentir misurare il garbo delle parolacce e dalle battute che non punzecchiano nessuno."
Mariarosa Mancuso, Il Foglio, 15 gennaio 2011
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venerdì 14 gennaio 2011

Quella sera dorata


Quella sera dorata, di James Ivory, con Anthony Hopkins, Laura Linney, Charlotte Gainsbourg, Omar Metwally, Hiroyuki Sanada, GB, 2009. 
Punteggio ★★1/2   

Ormai consolidato nel ruolo di regista di dignitosi film patinati tratti da romanzi di "belle maniere", Ivory si confronta in questo caso con un romanzo contemporaneo di Peter Cameron. Un giovane ricercatore di una università americana sta scrivendo la biografia di un autore sudamericano morto suicida. Viene spinto dalla intraprendente fidanzata a recarsi personalmente in Uruguay per strappare alla famiglia dello scrittore il consenso per scrivere la biografia. Lì, al centro di una tenuta tanto piacevole quanto isolata, incontra un microcosmo che lo respinge e lo attrae, spostando gradualmente il suo interesse dallo scrittore ai suoi famigliari.
Molto brave Laura Linney e Charlotte Gainsbourg. Un po' lezioso Anthony Hopkins, fuori posto Sanada Hiroyuki.

mercoledì 12 gennaio 2011

Somewhere

Somewhere, di Sofia Coppola, con  Stephen Dorff, Elle Fanning - USA, 2010 
Punteggio ★   

Sono bastati un po' di anni di minore attenzione alle tematiche classiche dell'alienazione, dalla noia sartriana alle signore di Antonioni, giù giù lungo tutta la catena che passa per svariati registi (Rafelson e il primo Wenders tanto per fare due nomi a caso), perché arrivasse una presuntuosetta a venderci l'aria fritta. In questo, peraltro, figlia di tanto padre, il quale continua a dire che fa i film commerciali per finanziare quelli artistici, non ammettendo che gli unici film decenti che ha fatto sono quelli commerciali, grazie anche all'intervento dei produttori che hanno tenuto a bada il suo impotente narcisismo.
In nome di un presunto "impegno" siamo quindi costretti a seguire gli spostamenti insignificanti (in senso "significante", of course) di un belloccio attore hollywodiano da un non luogo (anche questa, a sua volta, categoria concettuale vacua e inflazionata) all'altro, fino all'"emancipazione" finale (ma de che?).
Puntuale il premio del, da tempo svuotato di significato, Festival di Venezia.
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lunedì 10 gennaio 2011

Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese

Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese, di Stephen Frears, con Gemma Arterton, Roger Allam, Bill Camp, Dominic Cooper, Luke Evans - Gran Bretagna, 2010. 
Punteggio ★★   

Pur consapevole di cadere nel banale, mi viene da dire: tipica commedia inglese. E cioè: teatrale, garbata, arguta, pimpante, con molte citazioni letterarie, non volgare, leggermente noiosa. Forse ho dimenticato qualche ingrediente ma più o meno questo è il menu. Tratto da un romanzo a fumetti di successo, il film si lascia guardare ma non coinvolge; i personaggi sono divertenti ma non interessanti. Stephen Frears ha fatto di meglio.
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sabato 8 gennaio 2011

Hereafter


Hereafter, di Clint Eastwood, con Matt Damon, Cécile De France, George McLaren - USA, 2010 
Punteggio ★★★1/2   

Una donna sfiora la morte durante uno tsunami, un ragazzino vede la morte portargli via la persona a lui più cara, un uomo dotato di una sensibilità particolare riesce a sentire la presenza della morte nelle persone che incontra. Tre vicende, separate e diverse, che lentamente, per effetto delle giravolte del destino, iniziano a convergere fino a incontrarsi. Tre storie che hanno come denominatore comune la morte.
Quella che descrive Eastwood non è la morte come fine, buio, orrore. E' piuttosto una morte intesa come privazione della vita, una morte "vissuta" e descritta dalla parte dei vivi. E il suo è un film sulla vita, una pacata, concreta, necessaria esortazione a vivere.
La narrazione è notevolmente fluida e sobria, con poche sbavature (fra queste, il finale). Nonostante un certo schematismo tipico di Eastwood, la costruzione è mirabile, soprattutto per come le vite dei tre protagonisti si muovano impercettibilmente verso un unico punto nel corso degli eventi. 
Matt Damon si conferma un attore maturo di notevole caratura. Cécile De France è una sconvolgente sorpresa: bellezza femminile europea ai suoi massimi, umana e sensuale al contempo.

lunedì 3 gennaio 2011

Pensierini - Qualcosa rimane

" E' molto facile, nell'Italia di questi anni forse più che in altre epoche, diventare misantropi, in particolare nei confronti di ... noi stessi, degli italiani in mezzo ai quali ci siamo mossi, con i quali abbiamo avuto a che fare, a scontrarci in questi ultimi decenni. E' una tentazione da cui difendersi, e i cui contrappesi sono stati per fortuna molti: la presenza, su e giù per lo stivale, di tantissime "persone di buona volontà" che hanno saputo non corrompersi e, nel loro piccolo, fare cose decorose e resistere a quelle idiote o malvagie (...).
Ogni giorno o quasi, ai margini della politica e della cultura dominanti e a volte persino in casi isolati e transitori all'interno della politica, è possibile trovare esili ragioni di speranza, o meglio, di non disperazione. Sulla possibilità di una rinascita convincente della sinistra italiana, non mi pare si possano nutrire al momento grandi speranze, ma il quadro cambia se si passa alla cultura, o meglio alle arti, dove nonostante, qualcosa rimane.
Nonostante, per esempio, la pletora dei "clientes" (che si sono detti negli anni passati e si dicono ancora "di sinistra", e ci hanno marciato) e la massa degli sprovveduti male o niente alfabetizzati dalle università, perciò facilmente manipolabili, untuosi e presuntuosi, capita spesso e spessissimo di scoprire romanzi film (non la fiction alla romana) poesie teatro musica fumetti di livello buono e alto, artisti degnissimi che in contesti migliori potrebbero dare ancora di più, ma che è già consolante esistano e operino. "

Goffredo Fofi, "La domenica degli italiani", L'Unità, 21 novembre 2010
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