lunedì 3 gennaio 2011

Pensierini - Qualcosa rimane

" E' molto facile, nell'Italia di questi anni forse più che in altre epoche, diventare misantropi, in particolare nei confronti di ... noi stessi, degli italiani in mezzo ai quali ci siamo mossi, con i quali abbiamo avuto a che fare, a scontrarci in questi ultimi decenni. E' una tentazione da cui difendersi, e i cui contrappesi sono stati per fortuna molti: la presenza, su e giù per lo stivale, di tantissime "persone di buona volontà" che hanno saputo non corrompersi e, nel loro piccolo, fare cose decorose e resistere a quelle idiote o malvagie (...).
Ogni giorno o quasi, ai margini della politica e della cultura dominanti e a volte persino in casi isolati e transitori all'interno della politica, è possibile trovare esili ragioni di speranza, o meglio, di non disperazione. Sulla possibilità di una rinascita convincente della sinistra italiana, non mi pare si possano nutrire al momento grandi speranze, ma il quadro cambia se si passa alla cultura, o meglio alle arti, dove nonostante, qualcosa rimane.
Nonostante, per esempio, la pletora dei "clientes" (che si sono detti negli anni passati e si dicono ancora "di sinistra", e ci hanno marciato) e la massa degli sprovveduti male o niente alfabetizzati dalle università, perciò facilmente manipolabili, untuosi e presuntuosi, capita spesso e spessissimo di scoprire romanzi film (non la fiction alla romana) poesie teatro musica fumetti di livello buono e alto, artisti degnissimi che in contesti migliori potrebbero dare ancora di più, ma che è già consolante esistano e operino. "

Goffredo Fofi, "La domenica degli italiani", L'Unità, 21 novembre 2010
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